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| Titolo: Tamara de Lempicka Sab Feb 23, 2008 12:59 am | |
| Una pittura molto spinta, in cui il minimo dettaglio è curato, in cui tutto è accarezzato amorevolmente da un pennello meticoloso e allo stesso tempo una concezione piuttosto ardita della deformazione decorativa, il gusto delle linee pure delle forme semplici, un disegno preciso, netto, su una pittura liscia, un modellato estremamente abile. Pittura che ricorda sempre un po’ quella delle “vite classiche” che si possono vedere al Salon, ma infinitamente più ricca di seduzione e di originalità. La sua arte non è fredda, malgrado la precisione; appare invece di una sensibilità molto viva. Non è una pittura “realista”, diremmo piuttosto che si tratta di una pittura “surrealista”, se questa parola non fosse già stata impiegata in un senso diverso. Le figure e i ritratti di Madame de Lempicka sono vivi fino a divenire allucinanti, tanto perfetto è il trompe-l’oeil. I suoi personaggi escono dai quadri. Le sue figure a grandezza naturale sono più che dei ritratti, sono l’immagine stessa del modello riflessa in uno specchio. Un riflesso, però, sottomesso alla volontà del pittore.
Biografia: Tamara de Lempicka (nata il 16 maggio 1898 a Varsavia, morta il 18 marzo 1980 a Cuernavaca, Messico), vero nome Maria Górska, pittrice polacca appartenente alla corrente dell'Art Déco.
Figlia di un avvocato di Varsavia, dopo il divorzio dei genitori nel 1912 venne mandata nel 1913 dalla nonna in una scuola di Losanna in Svizzera. L'anno successivo si trasferisce a San Pietroburgo, dove conobbe l'avvocato Tadeusz Lempicki, che sposò nel 1916. Durante la Rivoluzione russa, suo marito venne arrestato dai bolscevichi, ma venne liberato grazie agli sforzi e alle conoscenze della giovane moglie.
Considerata la situazione politica in Russia, i Lempicki decisero di trasferirsi a Parigi, dove nacque la figlia Kizette nel 1920. Tamara iniziò a studiare pittura alla Académie de la Grande Chaumiere e alla Académie Ranson con maestri come Maurice Denis e André Lhote. Qui affinò il suo stile personale, fortemente influenzato delle istanze artistiche dell'Art Déco, ma al contempo assai originale. In breve tempo divenne famosa come ritrattista col nome di Tamara de Lempicka. Nel 1928 divorziò dal marito.
All'inizio della II guerra mondiale si trasferì a Beverly Hills in California con il secondo marito, il barone Raoul Kuffner, che aveva sposato nel 1933. Nel 1943 si spostarono nuovamente, questa volta a New York, dove la pittrice continuò la sua attività artistica.
Dopo la morte del barone Kuffner nel 1962, la de Lempicka andò a vivere a Houston in Texas, dove sviluppò una nuova tecnica pittorica consistente nell'utilizzo della spatola al posto del pennello. Le sue nuove opere, vicine all'arte astratta, vennero accolte freddamente dalla critica, tanto che la pittrice giurò di non esporre più i suoi lavori in pubblico.
Nel 1978 si trasferì a Cuevernaca in Messico. Morì nel sonno il 19 marzo 1980. Come da sua volontà, il suo corpo venne cremato, e le ceneri vennero sparse dalla figlia Kizette sul vulcano Popocatepetl. | |
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