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 Venezia il Mulino Stucky

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MessaggioTitolo: Venezia il Mulino Stucky   Venezia il Mulino Stucky Icon_minitimeLun Feb 25, 2008 12:12 am

Venezia il Mulino Stucky 40325281gf1

I miracoli a volte accadono. A Venezia, almeno, sono in molti a pensarlo: dopo il Teatro La Fenice, risorto coma da programma dalle proprie ceneri, è infatti giunto il momento della rinascita del Molino Stucky, moderno castello dalle torri brunite che da giugno torna a regnare sul canale della Giudecca. Come ogni opera d’arte che si rispetti – e lo è davvero, uno dei più alti esempi di architettura industriale dell’Ottocento – il Molino ha una storia da raccontare e un luminoso futuro davanti a sé.

La storia

Il complesso denominato Molino Stucky nasce, su iniziativa dell’industriale Giovanni Stucky, nel 1895. Dislocato sull’isola della Giudecca - la più grande del capoluogo veneto e strategica dal punto di vista dei trasporti delle merci su acqua - il complesso sorge dall’evoluzione dei precedenti mulini che occupavano l’area. E’ l’architetto Ernst Wullekopf a dirigere i lavori di costruzione di quello che diviene uno dei più moderni e produttivi mulini dell’epoca. Caratterizzato dallo stile neogotico, il complesso vede varie fasi di lavorazione durante le quali vengono aggiunti nuovi edifici. Nel 1903 viene edificato un pastificio, nel 1907 un nuovo silos e nel 1912 l’edificio arriva ad occupare un’area pari a 30.000 metri quadrati. Si tratta di un complesso tecnologicamente all’avanguardia, dotato di energia elettrica, elevatori meccanici di tipo pneumatico, laminatoi, insaccatrici, nastri trasportatori ed elevatori a tazze. Nel 1910, alla morte di Giovanni Stucky, il controllo dell’azienda passa al figlio Giancarlo. Con la Grande Guerra si avvertono però i primi segnali di crisi. L’economia e gli scambi commerciali ristagnano e il complesso del Molino Stucky subisce un arresto dell’attività produttiva. Sulla sommità degli stabilimenti vengono addirittura installati punti d’osservazione e di difesa antiaerea. Nonostante una buona ripresa delle attività nel periodo a cavallo fra i due conflitti mondiali, le attività produttive del Molino Stucky subiscono una nuova battuta d’arresto con l’inizio della seconda grande guerra. Nel 1943 le truppe tedesche requisiscono il mulino e tutti i macchinari in esso contenuti ed è proprio durante la guerra che la famiglia Stucky, con la morte di Giancarlo, esce definitivamente di scena. Dopo la guerra, l’azienda non riesce più a sostenere la competitività e la concorrenza dei moderni impianti sorti nel frattempo sulla terraferma, agevolati non solo dall’impiego di una maggiore tecnologia ma soprattutto dal vantaggio derivante dallo sfruttamento dei più celeri trasporti via terra. Nel 1955 il Molino Stucky cessa definitivamente l’attività industriale. Da allora la fabbrica viene abbandonata malgrado il susseguirsi di diversi tentativi di recupero, caratterizzati da numerosi progetti che si propongono però di stravolgerne la consistenza originaria. Nessuno di questi andò in porto. Nel 1975 la biennale organizzò una mostra, intitolata “Proposte per il Molino Stucky”, invitando artisti e architetti di fama internazionale per provocare un dibattito e coinvolgere amministratori e politici. Giunsero proposte da tutto il mondo, culminate in una stravagante performance: alcuni artisti le accatastarono in piazza San Marco e le diedero alle fiamme. Nel 1988, il Ministero per i Beni Culturali e ambientali decide di apporre il vincolo sull’intera struttura del Molino e, sempre negli anni Ottanta, una delibera del consiglio comunale di Venezia stabilisce la sua trasformazione in complesso alberghiero e culturale.

Esternamente l'edificio si presenta integro, all'interno invece è stato per metà ristrutturato con la costruzione di appartamenti di lusso, e per l'altra metà è diventato un Hotel a cinque stelle, con la denominazione di Molino Stucky Hilton.

Nel complesso i lavori per il recupero del Molino Stucky sono durati cinque anni e hanno coinvolto centinaia di professionisti. Tra questi, i tecnici Zintek hanno assicurato la propria presenza lungo tutto il percorso dell’opera, dal progetto alla preventivazione, fino all’assistenza diretta in cantiere durante la posa dei diversi elementi, eseguita da manodopera qualificata e certificata.
Questo grazie al cosiddetto “servizio chiavi in mano” di Zintek srl, pensato per offrire a tutti i professionisti del settore un sostegno puntuale e concreto in ogni fase di lavorazione, in grado di agire in perfetta sinergia con tutte le parti in campo.

E in certo senso il nuovo Molino Stucky, con tutta la magnificenza di cui si favoleggia, è un simbolo eccellente di come la collaborazione tra forze e competenze differenti ma finalizzate a un obiettivo comune possa riportare la vita laddove si temeva fosse scomparsa per sempre.

Perché sono questi, oggi, i veri miracoli. Miracoli veneziani, appunto.

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