| | Angolo delle poesie più belle... | |
| | Autore | Messaggio |
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sissi78
| Titolo: Angolo delle poesie più belle... Mar Gen 19, 2010 11:20 pm | |
| eccone alcune:
1)Se proprio devi odiarmi fallo ora, ora che il mondo è intento a contrastare ciò che faccio, unisciti all'ostilità della fortuna, piegami non essere l'ultimo colpo che arriva all'improvviso Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza. Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto non far seguire ad una notte ventosa un piovoso mattino non far indugiare un rigetto già deciso. Se vuoi lasciarmi non lasciarmi per ultimo quando altri dolori meschini avran fatto il loro danno ma vieni per primo così che io assaggi fin dall'inizio il peggio della forza del destino e le altri dolenti note che ora sembrano dolenti smetteranno di esserlo di fronte la tua perdita." (William Shakespeare)
2) La passeggiata (Gabriele D'Annunzio)
Voi non mi amate ed io non vi amo. Pure qualche dolcezza è ne la nostra vita da ieri: una dolcezza indefinita che vela un poco, sembra, le sventure nostre e le fa, sembra, quasi lontane.
Ben, ieri, mi sembravano lontane mentre io parlava, mentre io v'ascoltava, e il mare in calma a pena a pena ansava, ed eran quei vapori come lane di agnelli, sparsi in un benigno cielo.
Mi veniva da voi o da quel cielo e da quel mare l'umile riposo? Certo, in un punto, io fui quasi oblioso. Lane di agnelli, gigli senza stelo, vaghe bianche apparenze, in cielo, in mare...
Come leggero ai lidi ansava il mare! Il vostro passo diventò più lento. Come leggero anche! Ed io era attento più la ritmo di quel passo o a quell'ansare, o a le vostre parole, o al mio pensiero?
Parea che io non avessi alcun pensiero. Non pensava. Sentiva, solamente. Dite: non foste mai convalescente in un aprile un po' velato? È vero che nulla al mondo, nulla è più soave?
Qualche cosa era in me, di quel soave. Pure, voi non mi amate ed io non vi amo. Pure, quando vi chiamo, io non vi chiamo per, nome. E il vostro nome è quel de l'Ave: nome che pare un balsamo a la bocca!
Quando parlate, io non guardo la bocca parlare, o al men non troppo guardo. Ascolto; comprendo, vi rispondo. Il vostro volto non muta se la mia mano vi tocca. La vostra mano è quella che non dona.
Nulla di voi, nulla di voi si dona. Però, nulla io vi chiedo, nulla attendo se bene, debolmente sorridendo come chi langue e pur non s'abbandona... Oh, no! Voi eravate, ieri, stanca.
Voi eravate ieri molto stanca, oh tanto che vi caddero di mano i fiori. Non è vero che di mano vi caddero le rose, tanto stanca eravate? Così vi vedo ancóra.
E fate che così vi veda ancóra, un'altra volta, un'altra volta sola. Forse... Oh no. Sorridete. È una parola vana questa che io dico. Voi, signora, siete per me come un giardino chiuso.
Siete per me come un giardino chiuso, dove nessuno è penetrato mai. Di profondi invisibili rosai giunge tale un divino odore effuso che atterra ogni desìo di chi l'aspira.
Non ad altro la nostra anima aspira che a una tristezza riposata, eguale.
Conosco il vostro portentoso male; e il dolore ch'è in voi forse m'attira più de la vostra bocca e dei capelli
vostri, dei grandi medusèi capelli bruni come foglie morte ma vivi e fien come l'angui attorte de la Górgone, io temo, se ribelli, e pieni del terribile mistero.
Me non avvolgerà tanto mistero. Dicono che nel folto de le chiome voi abbiate una ciocca rossa come una fiamma: nel folto chiusa. È vero? Io la penso, e la veggo fiammeggiare.
La veggo stramente fiammeggiare come un segno fatale. - O passione arsa a quel fuoco! - Tutte le corone de la terra non possono oscurare quel segno unico. Voi siete l'Eccelsa.
Voi che passate, voi siete l'Eccelsa. E passate così, per vie terrene! Chi osa? Chi vi prende? Chi vi tiene? Siete come una spada senza l'elsa, pura e lucente, e non brandita mai...
Oh, dove sono giunto! Perché mai vi dico queste cose? Perdonate chi sogna. Perdonate, perdonate. Il tramonto è una fiamma, e i marinai cantano da le navi, e odora il mare.
Voi vedete: non è lo stesso mare di ieri. Voi vedete: è un altro cielo. Lane di agnelli, gigli senza stelo, vaghe bianche apparenze, in cielo, in mare: queste cose rispondon meglio a noi,
meglio a le nostre anime stanche. Noi saremo paghi di qualche dolcezza mite, noi cercheremo una tristezza riposata ed eguale. Ed abbia i suoi cieli velati Aprile, come ieri,
i suoi mari quieti, come ieri; sì che possiamo noi recar lungh'essi i lidi, o sotto gli alberi, sommessi colloqui e sogni e taciti pensieri, - o voi dal dolce nome che io non chiamo! -
perché voi non mi amate ed io non vi amo.
3)"Per i miei occhi resti bloccato nel marmo non riesco ad evidenziare la tua forma ma resto incantato dalla tua candida materia
e mentre continuo a guardarti speranzoso di riuscire a scoprirti un seviziante fluttuare di sentimenti piroettanti lottandosi il primo posto nell' emozione che accompagna l'osservarti
danno forza alla dea Confusione che agitando la sua piccola bandiera tinta di pneumatici e sorretta di traverso mi sporca l'animo e da vita a Frustrazione
vorrei che uno di quei sentimenti vincesse per capire cosa realmente provo nel guardarti vorrei amarti, odiarti o riuscire a non pensarti ma non ci riesco e spinto oscillo da diverse e spesso avverse impressioni
vorrei almeno che i miei occhi ritagliassero dal marmo le tue forme per capire che cos'è che tira a sè le mie attenzioni
ma non ci riesco e forse ciò che mi affascina è proprio questo: il non riuscire a squadrarti!"
Michelangelo Buonarroti
4)Le sere turchine d'estate andrò nei sentieri, punzecchiato dal grano, calpestando erba fina: sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi. E lascerò che il vento m'inondi il capo nudo.
Non dirò niente, non penserò niente: ma l'amore infinito mi salirà nell'anima, e andrò lontano, più lontano, come uno zingaro, nella natura, -felice come con una donna.
Arthur Rimbaud
5) "Dal fondo del cuore mi salgono le lacrime Se penso, Amore, alla mia donna; E’ solo una bambina, che ho trovata così Pallida, immacolata, in fondo a un bordello.
E’ solo una bambina, bionda, gaia e triste, Non sorride e non piange mai; Ma nel fondo dei suoi occhi, se vi ci lascia attingere, Trema un dolce giglio d’argento, il fiore del poeta. E’ dolce e muta, senza macchia alcuna, Ha come un brivido se le vai vicino; Ma quando arrivo io, di qui, di là, festoso, Fa un passo, poi chiude gli occhi – fa un passo ancora, Perché è il mio amore, e le laltre donne Portano solo vestiti d’oro su grandi corpi di fiamma, La mia povera amica è così abbandonata, E’ tutta nuda, non ha corpo – è troppo povera.
Non è che un fiore candido, sottile, Il fiore del poeta, un povero giglio d’argento, Solo, intirizzito, e già così appassito Che mi viene da piangere se penso al suo cuore.
E questa notte è uguale a cento mille altre quando un treno corre nella notte - Cadono le comete – E l’uomo e la donna, pur giovani, si divertono a far l’amore.”
Blaise Cendrars
(da Prose du Transsiberrien et de la petite Jeanne de France, 1913) | |
| | | Admin
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Mer Gen 20, 2010 12:48 am | |
| Infelice forse l'uomo, ma felice l'artista che è dilaniato dal desiderio! Io ardo dal desiderio di dipingere colei che mi è apparsa così raramente e che così presto è fuggita come una cosa bella da rimpiangere che nella notte il viaggiatore perde dietro di sè.
Quanto tempo è passato, ormai da quando è scomparsa! È bella, e più che bella è sorprendente. In lei abbonda il nero: e tutto ciò che ispira è notturno e profondo. I suoi occhi sono due antri in cui lampeggia e vaga il mistero.
Il suo sguardo illumina come il lampo: è una esplosione nelle tenebre. Potrei paragonarla a un sole nero, se si potesse concepire un astro buio che riversa la luce e felicità...
Ma ancora di più fa pensare alla luna, che certo l'ha segnata con il suo temibile influsso. Non la bianca luna degli idilli, che sembra una fredda sposa, ma la luna sinistra e inebriante nel fondo di una notte,
tempestosa, sospinta dalle nuvole in corsa; non la luna placida e discreta che visita il sonno dei puri, ma la luna strappata dal cielo, vinta e ribelle, che le Streghe della Tessaglia costringono senza pietà
a danzare sull'erba atterrita. Nella sua piccola fronte abitano la volontà tenace e l'amore di preda. E tuttavia, in fondo a questo viso inquietante, splende con una grazia inesprimibile il riso di una grande bocca,
rossa e bianca, e deliziosa, che ci fa sognare il miracolo di uno splendido fiore sbocciato in un terreno vulcanico. Ci sono donne che ispirano la voglia di vincerle e di goderle. Questa dà il desiderio di morire lentamente sotto il suo sguardo...
Di Charles Baudelaire: | |
| | | sissi78
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Mer Gen 20, 2010 2:03 pm | |
| "Non andartene bambina - tu, che sarai sempre la mia bambina - non andartene mai. Ma anche se te ne andrai, ricordati che resterai in me. In me restano tutti quelli che se ne vanno. e tutti quelli che passano, hanno in me un loro luogo; non appena una sosta: un luogo stabile. Gli uomini che Adamo ha disperso io li aggrego. C'è in me un amore più potente della solitudine. Questo amore non è da me. Sebbene io mi proponga di parlarne, qui il silenzio dice più delle parole..."
Karol Woityla ___________ | |
| | | keko
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Gio Gen 21, 2010 12:59 am | |
| 'A livella (Totò)
Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura... dopo di aver compiuto il triste omaggio. Madonna! si ce penzo,e che paura!, ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire: s'avvicinava ll'ora d'à chiusura: io,tomo tomo,stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto... ...sotto 'na croce fatta 'e lampadine; tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto: cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore nce stava 'n 'ata tomba piccerella, abbandunata,senza manco un fiore; pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "Esposito Gennaro - netturbino": guardannola,che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! Stu povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero, s'era ggià fatta quase mezanotte, e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero, muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano? Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia... Penzaje:stu fatto a me mme pare strano... Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese: c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano; chill'ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro... 'omuorto puveriello...'o scupatore. 'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro: so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo, quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto, s'avota e tomo tomo..calmo calmo, dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna, con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir,per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata, ma Voi perdeste il senso e la misura; la Vostra salma andava,si,inumata; ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente, fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia, i'nun v'avesse fatto chistu tuorto; mia moglie è stata a ffa' sta fesseria, i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato, che l'ira mia raggiunga l'eccedenza? Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza... 'A verità,Marché,mme so' scucciato 'e te senti;e si perdo 'a pacienza, mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio? Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?... ...Muorto si'tu e muorto so' pur'io; ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti paragonarti a me ch'ebbi natali illustri,nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!! T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella che staje malato ancora e' fantasia?... 'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo, suppuorteme vicino-che te 'mporta? Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...appartenimmo à morte!" | |
| | | sissi78
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Ven Gen 22, 2010 9:36 pm | |
| 1948 I giorni son sempre più brevi le piogge cominceranno. La mia porta, spalancata, ti ha atteso. perchè hai tardato tanto?
sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane. Il vino che avevo conservato nella brocca l'ho bevuto solo a metà, da solo, aspettando. perchè hai tardato tanto?
ma ecco sui rami, maturi, profondi, dei frutti carichi di miele. stavano per cadere sez'essere colti se tu avessi tardato ancora un poco.
Nazim Hikmet | |
| | | keko
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Dom Gen 24, 2010 5:10 pm | |
| Donna completa
Donna completa, mela carnale, luna calda, denso aroma d'alghe, fango e luce pestati, quale oscura chiarità s'apre tra le tue colonne? Quale antica notte tocca l'uomo con i suoi sensi? Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle, con aria soffocata e brusche tempeste di farina: amare è un combattimento di lampi e due corpi da un solo miele sconfitti. Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito, i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli, e il fuoco genitale trasformato in delizia corre per i sottili cammini del sangue fino a precipitarsi come un garofano notturno, fino a essere e non essere che un lampo nell'ombra
Pablo Neruda | |
| | | sissi78
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Dom Gen 24, 2010 11:15 pm | |
| Ti amo di due amori, uno di passione, uno a Te dovuto. Nell'amore di passione chiamo costantemente il Tuo nome e nessun altro, Nell'amore a Te dovuto Ti togli il velo e lascio ch'io Ti veda, Non merito lode per nessuno di questi amori Tu solo meriti lode per antrambi.
Rabi'A Al-'Adawiyya | |
| | | sissi78
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Dom Gen 24, 2010 11:19 pm | |
| Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua deven tremando muta, e gli occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira, che dà per gli occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova.
e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo a l'anima: Sospira.
Dante Alighieri | |
| | | Admin
| Titolo: Re: Angolo delle poesie più belle... Mer Gen 27, 2010 12:37 pm | |
| Credo d'averti visto in sogno prima di conoscerti, tali sono le precognizioni d'Aprile prima della pienezza primaverile.
La visione avuta da te non è venuta quando tutto era impregnato dal profumo del sal fiorito, quando lo scintillare del fiume al tramonto aggiungeva una frangia al biondeggiare della sabbia, quando i frastuoni dei giorni estivi vagamente s'intrecciavano?
Sì, ironica e sfuggente è stata la visione che ho avuto del tuo viso, in ore evase da ogni realtà
RABINDRANATH TAGORE
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